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venerdì 14 settembre 2012

SKID ROW: UN'INCOGNITA DI GENERE E STILE?


Esplosi con l’omonimo album nell’ottantanove, gli Skid Row si affacciano al panorama degli anni ottanta con un grande impatto, pur arrivando un pò tardi rispetto ad altre band. Nonostante non siano definibili come band hair metal, hanno vissuto nell’ultima fase gloriosa di questo genere, vivendone il successo e poi il declino in prima persona.
Lo stesso Sebastian Bach, frontman della band nel periodo d’oro, ha dichiarato che gli Skid Row non sono mai stati accostati al movimento hair, ma conincidendo il periodo, e a tratti le caratteristiche musicali, un confronto è stato inevitabile. La band in questione non porta capelli cotonati e abiti sfarzosi, e nei video non ci sono donne seminude. Gli Skid Row, inoltre, trattano anche tematiche sociali, oltre ad esprimersi in termini musicali più sostenuti, soprattutto nel secondo album Slave to the Grind. 
 Oltre al periodo, ciò che accosta questa band all’hair, sono sicuramente le caratteristiche dei musicisti; come la voce altissima di S. Bach, tra le migliori voci del metal, e le chitarrre squillanti di Sabo e Hill, in perfetto stile anni ottanta. Per quanto riguarda l’anima vera e propria di questa band dobbiamo rifarci di più alla fonte: l’heavy metal, ma ciò che la identifica un pò come hair (sempre a grandi linee) è sicuramente il fatto che hanno avuto successo seguendo quelle determinate tendenze e sono quasi finiti con l’arrivo del grunge. Gli album successivi al secondo ( datato 1991) sono per lo più irrisori, e identificano una band che sta per arrivare al declino. Ad ogni modo, i fan degli Skid Row hanno idee contraddittorie, dividendosi tra puristi e sostenitori accaniti sempre e comunque. Personalmente, non ascolterei una nota senza Bach alla voce, perchè dopo quell’album è finita una band e dobbiamo farcene una ragione, ma c’è chi ha continuato a seguirli anche dopo, visto che anche con una line-up differente sono comunque andati avanti convertendosi alle nuove tendenze. Io, preferisco conservare un ricordo unico e raro, piuttosto che distruggerne l’essenza, poi a voi la scelta.







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