Una
lunga carriera comporta necessariamente una lunga analisi. I tantissimi lavori
dei Maiden hanno portato a un successo incalcolabile e infinito, ma in tanti
anni qualche piccolo o grande malcontento c’è stato. Ci sono diverse correnti
di pensiero riguardo quali siano gli album migliori e fin dove effettivamente
arrivi il periodo d’oro della band.
Per la maggior parte dei fan Seventh Son of a Seventh Son (il settimo
album) rappresenta un punto d’arrivo in termini di lavori più validi e genuini.
Altri apprezzano notevolmente i successi degli ultimi anni quali Fear of the Dark e Brave New World, ma in molti concordano che la band sia risultata
un po’ troppo ripetitiva. C’è
addirittura chi parla di soli cinque album di grande musica. Ad ogni modo, il
loro album flop, The X Factor, ha
venduto comunque due milioni di copie, questo per farvi capire quanto la gente
fosse stufa di ascoltarli. Personalmente,
credo che i Maiden siano un gruppo di cui ci si possa stufare,
ma solo per un periodo di tempo. State certi che andrete a riprendere i loro
capolavori, anche solo per suonarne qualche cover, se siete musicisti. L’idea
di heavy metal alla Maiden è quella che incarna la figura del metallaro
classico, quello a cui piace un po’ tutto, e a cui non manca di certo Powerslave nella propria discografia
casalinga. Se questa storica band ancora entusiasma gente a dismisura, e se gli
stadi continuano a riempirsi nonostante la crisi, vuol dire che forse non ci
siamo ancora stufati degli Iron Maiden. Godeteveli finché continuano a sfornare
album, perché poi li rimpiangerete.
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