Per
molti è così. I Kiss sono stati definiti uno dei fenomeni musicali più
commerciali degli ultimi tempi. Musicalmente il concetto potrebbe anche starci,
ma c’è commercializzazione e commercializzazione. Questa band non è passata
dall’heavy metal al rock sputtanato, tantomeno dall’hard rock al pop, non so se
rendo l’idea.
I
Kiss nascono anche da quello che sono stati i Beatles. L’idea di gruppo compatto dove ogni membro canta è ripresa
da loro. Se ci fate caso non siamo così lontani dal periodo della celebre band inglese.
Quello
che inganna e che li fa apparire come commerciali è il loro aspetto metal non
perfettamente in tono con la musicalità decisamente più “poppeggiante” della
band. Commercializzarsi è vendersi il culo per sfondare, cosa che siamo
abituati a vedere dalle nostre parti, non esprimere la propria musica in
maniera più orecchiabile. Potremmo dire “commerciale” riferito a loro in
termini di accessibilità musicale, visto che magari vostro padre avrà un loro
ep mai ascoltato buttato da qualche parte in soffitta. Non l’avrà mai sentito,
ma l’ha comunque comprato, e sicuramente in un periodo dove i Kiss andavano di
brutto, perché i Kiss spaccano sempre.
Magari
non avranno inventato loro l’heavy metal, ma forse perché ci avevano già
pensato nientedimeno che i Sabbath tre anni prima. La scelta dello stile è puro
gusto. Sono un fenomeno unico nel panorama musicale, vengono da un periodo dove
il metal si stava ancora delineando, è logico che si siano rifatti ai modelli
storici precedenti e il risultato delle loro ispirazioni non poteva di certo portarli
a cantare in growl. I Kiss sono una band storica, capaci di sintetizzare il
passato glorioso con il rock che cominciava a muovere i suoi passi più
delineati, e creare un’ideologia metal, resa perfettamente con i loro
incredibili show. Quando non potremo più comprare un album fresco fresco dei Kiss state certi che li rimpiangeremo.
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