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martedì 29 gennaio 2013

KISS: TROPPO COMMERCIALI?



Per molti è così. I Kiss sono stati definiti uno dei fenomeni musicali più commerciali degli ultimi tempi. Musicalmente il concetto potrebbe anche starci, ma c’è commercializzazione e commercializzazione. Questa band non è passata dall’heavy metal al rock sputtanato, tantomeno dall’hard rock al pop, non so se rendo l’idea.
 I Kiss nascono anche da quello che sono stati i Beatles. L’idea di gruppo compatto dove ogni membro canta è ripresa da loro. Se ci fate caso non siamo così lontani dal periodo della celebre band inglese. 
Quello che inganna e che li fa apparire come commerciali è il loro aspetto metal non perfettamente in tono con la musicalità decisamente più “poppeggiante” della band. Commercializzarsi è vendersi il culo per sfondare, cosa che siamo abituati a vedere dalle nostre parti, non esprimere la propria musica in maniera più orecchiabile. Potremmo dire “commerciale” riferito a loro in termini di accessibilità musicale, visto che magari vostro padre avrà un loro ep mai ascoltato buttato da qualche parte in soffitta. Non l’avrà mai sentito, ma l’ha comunque comprato, e sicuramente in un periodo dove i Kiss andavano di brutto, perché i Kiss spaccano sempre.
Magari non avranno inventato loro l’heavy metal, ma forse perché ci avevano già pensato nientedimeno che i Sabbath tre anni prima. La scelta dello stile è puro gusto. Sono un fenomeno unico nel panorama musicale, vengono da un periodo dove il metal si stava ancora delineando, è logico che si siano rifatti ai modelli storici precedenti e il risultato delle loro ispirazioni non poteva di certo portarli a cantare in growl. I Kiss sono una band storica, capaci di sintetizzare il passato glorioso con il rock che cominciava a muovere i suoi passi più delineati, e creare un’ideologia metal, resa perfettamente con i loro incredibili show. Quando non potremo più comprare un album fresco fresco dei Kiss state certi che li rimpiangeremo.






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