“La
Sfera” è un progetto romano nato negli ultimi anni. La musica proposta
oltrepassa letteralmente le barriere del consueto e dell’ordinario. I brani
presentati spaziano tra psichedelia ed elettronica, contornati da metal
alternative e sfumature di progressive.
La band dipinge universi paralleli, spazi
sognatori, attimi di pensiero. Il punto di forza è creare atmosfere puntando
sul sound piuttosto che sul lato tecnico. L’intento è stupire, emozionare,
attraverso l’ascolto di un concept album (Where the Man Breaks) che racconta di
un’ipotetica fine del mondo dove madre natura ci condanna e prende il controllo
su di noi in seguito ai torti subiti dalla mano dell’uomo. Parliamo di un modo
di fare musica particolarissimo e molto personale. I brani non sono di facile
ascolto, è roba per intenditori, o forse più per chi ha voglia di abbandonarsi
alla profondità della musica attraverso la formula del viaggio.
É un disco da ascoltare e riascoltare prima di
riuscire a coglierne l’essenza vera. Va capito piano piano. La musicalità de “La
Sfera” tesse ragnatele di melodia e dolcezza, attraverso l’esodo verso nuove
realtà. L’espressione musicale del loro songwriting è densa di passione e
autenticità. La pulizia dei suoni è una marchio di fabbrica. Sono le parti in
distorto ad evocare il cambiamento in termini di emotività. Quasi ogni parte
del brano vive in funzione della dimensione del sogno. Complimenti a questa
band!
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