La
band che mi è stata proposta per questa settimana è quanto di più interessante
possa richiamare la mia attenzione, visto che si tratta di uno di quei gruppi
che tende molto a mischiare le influenze, ed è ciò che preferisco quando
recensisco un album.
Il
tocco alternative dei Darkupside ci catapulta in un’atmosfera
musicale ignota e profondamente lontana. Nel disco d’esordio A Taste of Unknown, questi ragazzi
genovesi si presentano sulla scena rock/metal italiana con un lavoro di tutto
rispetto, anche in riferimento ai pochi anni di esistenza della band. Dal punto
d vista musicale il timbro di voce può risultare contorto e a tratti dissonante,
garantendo una certa originalità ai brani. L’inserimento di cori in growl
conferisce un tocco di energia maggiore piuttosto inaspettato rispetto alla
dimensione creata attraverso la scelta del sound e dei sottofondi.
Le parti di
chitarra risultano sempre pertinenti ai diversi momenti che i Darkupside riescono ad infondere nell’ascoltatore.
Il lato progressive emerge in maniera accattivante perché somministrato in giuste
dosi, senza interferire con la struttura dei brani. Le melodie sottolineate
sono ideate saggiamente. Il maggiore punto di forza della band è senza dubbio
riuscire a conciliare universi apparentemente lontani attraverso un prodotto di
qualità e musicalmente accessibile a tutti. L’aspetto melodico non risente mai
di cali di tensione o strafalcioni, e ciò contribuisce dare credibilità ad un
disco d’esordio davvero apprezzabilissimo.
Nessun commento:
Posta un commento