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venerdì 18 aprile 2014

PERSEUS: INTERVISTA IN ESCLUSIVA




-Ciao ragazzi, perché avete scelto il metal come espressione della vostra musica?
Antonio Abate: la risposta a questa domanda è un po’ personale, diciamo che ognuno di noi ha scelto l’heavy metal per motivi diversi e personali; sono diventato un cantante hard’n’heavy perché da piccolo a 6-7 anni mio fratello maggiore mi faceva ascoltare tutto il giorno dischi dei Bon Jovi e degli Europe e da lì è nato tutto.


 -Di dove siete originari? Come affronta la realtà della musica il vostro paese?
Siamo originari di Brindisi, la realtà della musica nel nostro paese, secondo me non è delle migliori, perché potersi esprimere con una band di inediti non è facile, siamo sommersi da cover  band..



-Dateci qualche cenno sulla vostra storia, o se preferite raccontateci brevemente qualche episodio simpatico che vi è accaduto con la band.
Mah… di episodi strani divertenti te ne potrei raccontare tanti, alcuni raccontabili altri no…per esempio prima di andare a Genova alla corte di Tommy Talamanca ai Nadir Studios, ce lo avevano descritto come un despote, poco simpatico ma professionale; infatti appena arrivati lì, dopo un lungo viaggio, da subito ci ha messo a lavoro e noi eravamo stanchi distrutti dal lungo viaggio…ma dopo due giorni con la nostra in primis professionalità e la simpatia targata sud Italia,  lo abbiamo conquistato creando una simbiosi lavorativa eccezionale,  un feeling che ha dato poi alla luce questo disco. Lavorare con lui è stato semplicemente didattico, un vero professionista  e soprattutto musicista con la M maiuscola.



-Dopo un attento ascolto ho potuto capire bene il vostro stile, da quali influenze nasce?
Il nostro stile deriva dalla fusione dei nostri gusti musicali, l'intento è quello di creare un sound made in italy ispirato ai Labyrinth, Rhapsody Of  Fire e che ricordi anche i mostri sacri del metal come i Priest, Maiden e soprattutto i Queensryche, la nostra band preferita per eccellenza. Dalla mia parte c’è anche il fatto di essere un cantante che oltre a cantare metal si cimenta in altri generi come il pop italiano, apprezzando Renga, Ranieri e Bocelli. Nelle nostre linee vocali  c’è tanto del “bel canto” di casa nostra.



-In riferimento al vostro songwriting, come nascono le vostre canzoni? In che modo collaborate alla stesura del brano?
Le nostre canzoni nascono da session in sala prove, dove portiamo dei riff che cerchiamo di volta in volta di sviluppare, cercando di creare essenzialmente qualcosa che possa piacere a primo impatto, che sia melodicamente apprezzabile.



-Come vi sentite ad avere già un buon percorso alle spalle, ve lo aspettavate?
Devo essere sincero, dal mio punto di vista la vedevo dura… avrò spedito il demo a centinaia di etichette… poi mettere su una band di persone affidabili non era facile. Certamente l’esperienza acquisita negli anni ci è servita per affrontare al meglio questo traguardo.



-Come vedete il vostro ultimo lavoro? Musicalmente e concettualmente, e di cosa trattano i testi?
come un figlio..come qualcosa che desideravo da una vita, un sogno che era chiuso in un cassetto che ad un tratto esce fuori… ti rispondo come se fossi un ascoltatore che ascolta il disco per la prima volta, secondo me è un buon disco, che si lascia ascoltare senza troppa difficoltà, che dopo parecchi ascolti ti piace sempre di più….scusa  forse sono troppo di parte…per quanto riguarda i testi delle nostre canzoni,  vengono scritti dal nostro chitarrista Cristian Guzzo, il quale ha creato un concept che non è la solita storia che parla di cavalieri, draghi ecc… ma parla di John, ricco imprenditore newyorkese, che ad un tratto disperato dall’abbandono della sua donna stanca dei suoi tradimenti, lascia i soldi, le belle donne e i divertimenti per seguire l’ideologie di Icarus Lazard, (che conosce partecipando a una sua conferenza)  mago e filosofo, che predica l’abbandono del mondo e la creazione di una comunità di uomini, liberi dai legami della società tentacolare. Il nostro personaggio abbandona New York e intraprende la sua nuova avventura esistenziale, andando a vivere su una sperduta isola dell’Oceano Pacifico, ribattezzata Emera… da lì cominceranno varie avventure…


-Da dove nasce l’idea del nome della band e come l’avete sviluppata?
Eravamo in macchina in caldo giorno di giugno, avevamo da poco finito di registrare il nostro primo demo, e cercavamo un nome, dopo tanti nomi ecc.. Cristian ha detto Perseus! Suonava bene e poi Perseo il mitico semidio figlio di Zeus, è stato sempre un personaggio che mi ha appassionato.



-Com’è nato il rapporto con la vostra casa discografica?
Il rapporto con Nadir Music è nato grazie al mio operato per www.rawandwild.com, una webzine metal che scrivo da anni, mentre leggevo un comunicato stampa di Trevor Sadist, di una band che mi interessava recensire, in quel momento ho pensato di mandargli una email chiedendogli se fosse interessato ad ascoltare il nostro demo; avendo il suo consenso, gli ho spedito un file con degli mp3 e il link della nostra pagina ufficiale di Facebook, dopo qualche minuto ho ricevuto una email dove Trevor mi chiedeva il mio contatto, in quanto rimasto entusiasmato dalla nostra “Memories” e dal mio modo di cantare; incredulo gli davo il mio numero di cellulare e dopo 20 giorni sono stato contattato da Federico Gasperi general manager di Nadir e da lì abbiamo trovato l’accordo per produrre il nostro primo cd.



-C’è qualche band della scena metal italiana che apprezzate o vi ha colpito particolarmente?
Personalmente tante... sono un cultore e un sostenitore del metal di casa nostra, fan sfegatato di Rhapsody Of Fire, Labyrith, Vision Divine, Secret Sphere, Eldritch…per quanto riguarda i Perseus in generale abbiamo apprezzato molto gli Hollow Haze, tra l’altro l’estate scorsa abbiamo aperto un loro concerto a un festival.



-Quali sono i vostri progetti per il futuro? Dove suonerete prossimamente?
Progetti imminenti non ci sono, cercheremo di sfruttare al massimo il cd, cercando di suonare in svariati posti per farci conoscere sempre più, magari riuscire a fare date all’estero. Ci piacerebbe girare un videoclip e soprattutto continuare a comporre roba nuova e sempre più bella.
Prossimamente saremo ospiti in un moto raduno qui dalle nostre parti e poi ci catapulteremo nei festival estivi.



Ringraziamo vivamente la band e cogliamo l’occasione per far loro un grande in bocca al lupo per il futuro! Stay Metal guys!    \m/
Grazie a te!!! E crepi!!!


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