-Ciao ragazzi, perché avete scelto il
metal come espressione della vostra musica?
Antonio Abate: la risposta a questa domanda è un po’ personale,
diciamo che ognuno di noi ha scelto l’heavy metal per motivi diversi e
personali; sono diventato un cantante hard’n’heavy perché da piccolo a 6-7 anni mio fratello maggiore mi faceva
ascoltare tutto il giorno dischi dei Bon Jovi e degli Europe e da lì è nato
tutto.
-Di
dove siete originari? Come affronta la realtà della musica il vostro paese?
Siamo originari di Brindisi, la realtà della musica nel nostro
paese, secondo me non è delle migliori, perché potersi esprimere con una band
di inediti non è facile, siamo sommersi da cover band..
-Dateci
qualche cenno sulla vostra storia, o se preferite raccontateci brevemente
qualche episodio simpatico che vi è accaduto con la band.
Mah… di
episodi strani divertenti te ne potrei raccontare tanti, alcuni
raccontabili altri no…per esempio prima di andare a Genova alla corte di Tommy
Talamanca ai Nadir Studios, ce lo avevano descritto come un despote, poco
simpatico ma professionale; infatti appena arrivati lì, dopo un lungo viaggio,
da subito ci ha messo a lavoro e noi eravamo stanchi distrutti dal lungo
viaggio…ma dopo due giorni con la nostra in primis professionalità e la
simpatia targata sud Italia, lo
abbiamo conquistato creando una simbiosi lavorativa eccezionale, un
feeling che ha dato poi alla luce questo disco. Lavorare con lui è stato
semplicemente didattico, un vero professionista e soprattutto musicista con la M
maiuscola.
-Dopo
un attento ascolto ho potuto capire bene il vostro stile, da quali influenze
nasce?
Il nostro
stile deriva dalla fusione dei nostri gusti musicali, l'intento è
quello di creare un sound made in italy ispirato ai Labyrinth, Rhapsody Of Fire e che ricordi anche i
mostri sacri del metal come i Priest, Maiden e soprattutto i Queensryche, la
nostra band preferita per eccellenza. Dalla mia parte c’è anche il fatto di
essere un cantante che oltre a cantare metal si cimenta in altri generi come
il pop italiano, apprezzando Renga, Ranieri e Bocelli. Nelle nostre
linee vocali c’è tanto del
“bel canto” di casa nostra.
-In
riferimento al vostro songwriting, come nascono le vostre canzoni? In che modo
collaborate alla stesura del brano?
Le nostre canzoni nascono da session in sala prove, dove portiamo
dei riff che cerchiamo di volta in volta di sviluppare, cercando di creare
essenzialmente qualcosa che possa piacere a primo impatto, che sia
melodicamente apprezzabile.
-Come
vi sentite ad avere già un buon percorso alle spalle, ve lo aspettavate?
Devo essere sincero, dal mio punto di vista la vedevo dura… avrò
spedito il demo a centinaia di etichette… poi mettere su una band di persone
affidabili non era facile. Certamente l’esperienza acquisita negli anni ci è
servita per affrontare al meglio questo traguardo.
-Come
vedete il vostro ultimo lavoro? Musicalmente e concettualmente, e di cosa
trattano i testi?
come un
figlio..come qualcosa che desideravo da una vita, un sogno che era chiuso in un
cassetto che ad un tratto esce fuori… ti rispondo come se fossi un ascoltatore che
ascolta il disco per la prima volta, secondo me è un buon disco, che si lascia
ascoltare senza troppa difficoltà, che dopo parecchi ascolti ti piace sempre di
più….scusa forse sono
troppo di parte…per quanto riguarda i testi delle nostre canzoni, vengono scritti dal nostro chitarrista
Cristian Guzzo, il quale ha creato un concept che non è la solita storia che
parla di cavalieri, draghi ecc… ma parla di John, ricco imprenditore
newyorkese, che ad un tratto disperato dall’abbandono della sua donna stanca dei
suoi tradimenti, lascia i soldi, le belle donne e i divertimenti per seguire
l’ideologie di Icarus Lazard, (che conosce partecipando a una sua
conferenza) mago e
filosofo, che predica l’abbandono del mondo e la creazione di una comunità di
uomini, liberi dai legami della società tentacolare. Il nostro personaggio
abbandona New York e intraprende la sua nuova avventura esistenziale, andando a
vivere su una sperduta isola dell’Oceano Pacifico, ribattezzata Emera… da lì cominceranno varie
avventure…
-Da
dove nasce l’idea del nome della band e come l’avete sviluppata?
Eravamo in macchina in caldo giorno di giugno, avevamo da poco
finito di registrare il nostro primo demo, e cercavamo un nome, dopo tanti nomi
ecc.. Cristian ha detto Perseus! Suonava bene e poi Perseo il mitico semidio
figlio di Zeus, è stato sempre un personaggio che mi ha appassionato.
-Com’è
nato il rapporto con la vostra casa discografica?
Il rapporto con Nadir Music è nato grazie al mio operato per www.rawandwild.com,
una webzine metal che scrivo da anni, mentre leggevo un comunicato stampa di
Trevor Sadist, di una band che mi interessava recensire, in quel momento ho
pensato di mandargli una email chiedendogli se fosse interessato ad ascoltare
il nostro demo; avendo il suo consenso, gli ho spedito un file con degli mp3 e
il link della nostra pagina ufficiale di Facebook, dopo qualche minuto ho
ricevuto una email dove Trevor mi chiedeva il mio contatto, in quanto rimasto
entusiasmato dalla nostra “Memories” e dal mio modo di cantare; incredulo gli
davo il mio numero di cellulare e dopo 20 giorni sono stato contattato da
Federico Gasperi general manager di Nadir e da lì abbiamo trovato l’accordo per
produrre il nostro primo cd.
-C’è
qualche band della scena metal italiana che apprezzate o vi ha colpito
particolarmente?
Personalmente tante... sono un cultore e un sostenitore del metal
di casa nostra, fan sfegatato di Rhapsody Of Fire, Labyrith, Vision Divine,
Secret Sphere, Eldritch…per quanto riguarda i Perseus in generale abbiamo
apprezzato molto gli Hollow Haze, tra l’altro l’estate scorsa abbiamo
aperto un loro concerto a un festival.
-Quali
sono i vostri progetti per il futuro? Dove suonerete prossimamente?
Progetti imminenti non ci sono, cercheremo di sfruttare al massimo
il cd, cercando di suonare in svariati posti per farci conoscere sempre più,
magari riuscire a fare date all’estero. Ci piacerebbe girare un videoclip e
soprattutto continuare a comporre roba nuova e sempre più bella.
Prossimamente saremo ospiti in un moto raduno qui dalle nostre
parti e poi ci catapulteremo nei festival estivi.
Ringraziamo
vivamente la band e cogliamo l’occasione per far loro un grande in bocca al
lupo per il futuro! Stay Metal guys! \m/
Grazie a
te!!! E crepi!!!
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